Sanità, gare e mazzette in Sicilia: avvocato salernitano ai domiciliari, imprenditori di Pontecagnano e Pagani sospesi
Misure cautelari per i salernitani coinvolti nel terzo filone della maxi inchiesta sugli “affari degli appalti” in Sicilia che nelle ultime ore ha fatto finire agli arresti domiciliari l’ex presidente della Regione, Salvatore “Totò” Cuffaro. È quanto deciso dal gip del tribunale di Palermo, Cristina Lo Bue, che ha parzialmente accolto le richieste di misure cautelari dei pm titolari del fascicolo di indagine (i sostituti procuratori Felice De Benedittis e Andrea Zoppi) su una parte del procedimento denominato “Sorella Sanità” che ha focalizzato l’attenzione su un giro di tangenti e gare “aggiustate” in favore di alcune società private per le commesse pubbliche degli ospedali “Villa Sofia-Cervello” e “Civico” di Palermo. I provvedimenti sono arrivati nelle ultime ore, al termine degli interrogatori di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari tenuti nelle scorse settimane. Lo scrive la Città. Sono scattati gli arresti domiciliari per G. D.G., avvocato di Salerno, rappresentante legale della società “Servizi Ospedalieri spa” con sede a Ferrara. Stop allo svolgimento d’impresa per Umberto M.M., titolare della società “Pacifico” di Pontecagnano Faiano (un anno) e per il paganese D. R. (9 mesi, per lui anche obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria).





